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Santa Filomena

La chiesa esisteva già nel XIII secolo con la denominazione dell'Annunziata; la proprietà era della congrega dell'Annunziata ed era officiata dagli Ospedalieri che assistevano gli ammalati nel convento attaccato alla chiesa

La chiesa di Santa Filomena è situata all'interno del centro storico di Vasto e fa parte del complesso edilizio noto come Palazzo Genova Rulli. La facciata, allineata a quella del palazzo con ingresso su Via Anelli, è in stile classicheggiante ed è suddivisa in quattro parti orizzontali: intonacata con bugnato al primo livello, paraste bugnate al secondo e al terzo, timpano triangolare ornato di cornice su mensole all'ultimo. In asse si aprono rispettivamente il portale architravato su mensole con cornice bugnata molto aggettante che sostiene il balcone della finestra soprastante; la cornice bugnata che la fiancheggia comprende pure il soprastante finestrone ad arco ribassato e la finestra termale che si apre al centro del timpano. La chiesa ha un impianto longitudinale a tre pseudo navate, poiché le navate laterali sono molto strette, e loggia per la cantoria. Il vano è infatti suddiviso in cellule quadrate centrali coperte con volte a vela, alternate a porzioni di botte sostenute da coppie di colonne ioniche d'ordine gigante. Lo stretto passaggio tra le pareti laterali e le colonne è coperto dall'aggetto della cornice della coppia di colonne e con porzioni di botti trasversali tra una coppia e l'altra. La copertura è a due falde con manto in coppi. La decorazione interna è essenzialmente di stile neoclassico ottocentesco con colonne ioniche d'ordine gigante dipinte effetto marmo e ribattute da paraste scanalate. Le volte sono decorate a riquadrature che imitano cassettonature rettangolari. Gli altari laterali e centrale presentano decorazioni in stucco e forme di stile tardobarocco. 

La proprietà della chiesa passò ai Chierici della Madre di Dio, che avevano la sede a Napoli e che non mostrarono alcun interesse a restaurare l'antica cappella. Così la chiesa cadde presto nel più misero abbandono senza che nessuno se ne curasse.
A questo punto entrarono in scena i Rulli, una nobile famiglia proveniente da Salcito nel Molise, che acquistò l’intero complesso dell'ex convento.

Federico Dessardo

L'espediente formale per ritrarre una dimensione dell'anima

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